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 Quindi sei rimasta delusa un po’ da tutto?domandò Stefania con candore.
Sì, mi aspettavo chissà cosa… e invece non è successo niente di niente. Né a Machu Picchu, né in Perù, né nel resto del mondo rispose Silvia, mogia. 
Mi spiace, so quanto ci tenessi ad assistere a qualcosa di particolare. O anche solo a sapere che da qualche parte del mondo stava succedendo qualcosa di particolare. 
Già. La cosa più emozionante che è successa è che una tipa si è sentita male durante quella meditazione lunghissima. Comunque alla fine è colpa mia: probabilmente mi aspettavo all’esterno quel cambiamento che in realtà desidero nella mia vita ma che non sta arrivando. 
Beh, bella mia, questa è un’affermazione coraggiosa da parte di una che vede colori nella testa e gatti che si alzano in piedi e parlano… a me sembra invece che nella tua vita stia cambiando anche troppo! stemperò i toni l’insegnante di religione Ma forse tu ti riferivi al lavoro che non c’è ancora.
Infatti. 
Ma anche su quello, stai tranquilla. Rifletti: nella tua vita ti è mai mancato qualcosa? Ti è mai mancato da mangiare? Hai mai dovuto dormire sotto un ponte? Hai mai anche solo rischiato qualcosa di brutto? Hai mai dovuto rinunciare a quel libro che desideravi così tanto leggere? La trentatreenne sembrò sorpresa da quel ragionamento, tanto da mostrare un’espressione stupita nel volto. 
No, in effetti no. 
Ecco, e questa non potrebbe essere l’applicazione di quel principio che mi citi così spesso, per cui l’esistenza provvede ai nostri bisogni e che dobbiamo saperci affidare alla vita e al flusso delle cose? Stefania si esibì in un largo sorriso biondo. 
ammise Silvia Sai che non ci avevo mai pensato che nella vita non mi è mai mancato nulla? È proprio così: non mi è mai mancato niente, ho sempre avuto il tempo e le possibilità per dedicarmi a me stessa e ai miei interessi. Ed è proprio vero anche che spesso le cose si sanno in teoria, ma poi non si vivono nel concreto. 
Hai visto? E poi ero io quella tutta teoria e niente pratica! Ah ah ah! 
Ed è un’ulteriore dimostrazione di quanto non sia facile demolire le convinzioni inconsce che ci sono state instillate fin da piccoli da anni di televisione, giornali, genitori, sacerdoti e società in generale. La tv, per dire, è un bombardamento costante di convinzioni negative su paura, scarsità, crisi, pericoli, dolore: queste cose ti entrano nelle ossa… e poi da grande devi fare un bel repulisti generale! 
Beh, facciamolo allora! Il suono del telefono interruppe la conversazione delle due amiche, che comunque rimase sospesa nei loro sorrisi felici e complici. 
È Marco anticipò Silvia all’amica scorgendo sul suo cellulare il numero di telefono chiamante Ciao tesorino bello! 
Ciao amore. Sto per tornare dall’ufficio: oggi abbiamo fatto tardi, che c’era la riunione con il management del centro-sud Italia. 
Fantastico! esclamò Silvia Mi hai chiamato per dirmi questo? 
Ma quanto è spiritosina la mia piccolina fece Marco in risposta No, ti ho chiamato per ricordarti di mettere a riposare la farinata di ceci, così prima ci mangiamo un’insalata e nel mentre la farinata è pronta.
Silvia fece appena in tempo a pensare che se n’era proprio dimenticata, che Marco riprese la parola. 
Te n’eri proprio dimenticata. 
Sì, è che… 
Stavi parlando con Stefania e ti era passato di mente. 
Sì, ma… 
Come faccio a saperlo? 
ripeté per la terza volta la giovane, stupefatta per i tre furti di parole appena avvenuti. 
Questa è la seconda cosa che ti devo dire. Oggi è stata la giornata più strana della mia vita il tono della voce di Marco cambiò sensibilmente. 
Cosa ti è successo? domandò Silvia, inspiegabilmente agitata. 
Lo hai già capito il commento del fidanzato fu lapidario. 
Non può… 
Essere quello che stai pensando? Temo invece che sia proprio così, amore mio.
Ora Silvia aveva la bocca aperta e gli occhi sgranati. Quasi quanto Stefania, che aveva assistito solo ai monosillabi dell’amica prima e alla sua faccia sbigottita dopo. 
Cosa è successo? chiese l’insegnante di religione, intuito che in pentola stava bollendo qualcosa di strano. 
A Silvia bastò formulare mentalmente il dubbio che forse era il caso di ritirare l’invito a cena fatto poco prima all’amica per ricevere in merito una risposta da Marco. 
Sì, è meglio se parliamo noi due da soli. 
Ti aspetto fu l’unica cosa che, tremula, riuscì a dire al suo amore prima di chiudere la conversazione. 
Dopo di che si girò dall’amica e, compatibilmente col suo stato d’animo scosso, la guardò con gli occhi più dolci che la natura le aveva dato in dono. 
È meglio se rimandiamo l’invito a cena a un’altra volta, Stefania.