
– Beh, novità? – le domandò Stefania, alludendo ironicamente al fatto che l’amica di novità ne stava vivendo fin troppe, e che ogni volta che le due si parlavano spuntava fuori qualcosa di clamoroso.
Silvia aveva approfittato di uno degli ormai numerosi viaggi di Marco a Torino per andare al mare con l’amica, e la spiaggia del Poetto non era mai stata così calda come quel giorno di metà agosto. Le due ragazze si erano appena sistemate, avendo avuto peraltro qualche difficoltà tecnica a piazzare l’ombrellone, e ora si stavano beando della sua ombra guardando un gruppo di bambini che giocava sulla riva.
– Se ti riferisci alla mia disoccupazione, nessuna novità – glissò abilmente.
– Eh, come ti capisco. Nessuna novità nemmeno sul fronte fidanzati, e dire che per quanto sono gnocca dovrei avere la fila fuori dalla porta di casa. Altre novità? – la bionda non si diede per vinta.
– Mmm, sì, ora che ci penso: non posso più andare al mare con Marco. Beh, neanche uscire di casa ormai.
– E come mai??
– Lo riconoscono quasi subito e iniziano a chiedergli di leggere la mente della fidanzata, del marito, del figlio, degli amici e di tutto il vicinato.
– Ah.
– Quindi da adesso in poi andrò al mare solo con te.
– Meglio, così magari qualche uomo, vedendo due supergnocche tutte sole, si avvicinerà per provarci, e a quel punto diremo subito che l’unica disponibile qua sono io.
– Aaah, e smettila con questa fissazione! Tra l’altro lo sai che più sei fissata e dai importanza a una cosa, più la tieni lontana da te dal punto di vista energetico-attrattivo.
– Sì, ma il saperlo non mi ha migliorato di molto la situazione.
– Beh, certo, non applichi quello che sai… per esempio, dimmi, come va l’esercizio che ti avevo dato e sul quale avevi preso tanti generosi appunti?
– Uuuh, hai visto che carino quel tipo lì? – stavolta a glissare fu Stefania.
– Comunque una novità ce l’avrei anche.
– Faccio a cambio con un po’ di gossip scolastico!
– Andata. Ho avuto un’altra visione con i gatti.
– Eccola! Lo sapevo che non mi avresti deluso: hai sempre qualcosa di strano da raccontare. Che cosa ti hanno detto stavolta?
– Stavolta non mi hanno detto nulla a dire il vero. È stato persino più strano di quando parlavano…
– Ma dai, più strano di quando ti hanno cantato Bohemian rhapsody tutti e quattro in piedi uno accanto all’altro??
– Ehm, diciamo che se la giocano.
– Inizia col dirmi se è stato un sogno o una cosa da sveglia.
– La parte preoccupante è che non lo so – il tono di Silvia aveva un riflesso effettivamente preoccupato.
– Vabbé, vabbé, questo importa poco: dimmi che è successo che c’ho già la pelle d’oca.
– E avere la pelle d’oca a il 12 agosto in spiaggia con 40 gradi all’ombra si aggiunge alla lista delle cose strane.
– Allora, arrivano o no ‘sti gatti? – Stefania stava fremendo.
– Sì. Dunque, stavo entrando in cucina, quando ho visto i gatti in piedi sulle sedie del tavolo che si guardavano proprio come esseri umani. Una delle gatte, Stracciatella…
– Che sarebbe quella bianca e nera, giusto?
– Secondo te? – la risposta di Silvia fu lievemente sarcastica.
– Ah, giusto – fece Stefania riflettendo sul nome della gatta.
– Dicevo, Stracciatella aveva in mano un mazzo di tarocchi, e stava facendo una lettura agli altri, commentando le carte che uscivano. La scena si svolgeva come se io non ci fossi: non mi hanno parlato e nemmeno guardato.
– Beh, questo è bene, solo gli psicopatici parlano con i gatti – fu il turno di Stefania di usare l’ironia, ignorata però dall’amica.
– “Questo è quello che succederà se ci venderanno”, disse Stracciatella estraendo subito dopo la Torre, “Disastro e fallimento, crollerà tutto. Questo invece è quello che succederà se ci terranno con loro”, e stavolta a uscire fu il Sole, “Felicità e buona riuscita. Da chi dipende la scelta?”, si è chiesto poi estraendo una terza carta, gli Amanti, “Da loro… dipende sempre e solo da noi ciò che attraiamo e che scegliamo di fare con quello che abbiamo attratto”. Finito.
– Ancora con questa storia del venderli? Ma che razza di visioni sono??
– Non so che dirti.
– Non è che stai pensando di venderli sul serio? In quel caso effettivamente smetterebbero di assillarti. Forse.
– Ma no, i miei gatti non si toccano, non li venderei neanche per un milione di euro.
– Beh, per un milione io ci farei un pensierino: pensa, non dovresti lavorare più per il resto della tua vita.
– Se è per quello, non lo sto facendo neanche ora!
– Già, e qua torniamo al fatto che tu non hai un lavoro e io un fidanzato. Non è che i gatti hanno estratto qualche carta anche per la mia situazione sentimentale?
– Ah ah ah, no, mi spiace – rise Silvia – Dai, ora raccontami il gossip.
– Si, eccolo. Stavo bella tranquilla in sala professori, quando me ne arriva la professoressa di storia, una tipa odiosa e spocchiosa, che mi chiede se davvero ho detto ai ragazzi che i libri di storia sono stati scritti da chi ha vinto le guerre e che sono pieni di "bugie spaziali". Su chi ha fatto cosa, su chi detiene veramente il potere, su chi sa la verità sugli ufo o sulle civiltà antiche, su chi vuole instaurare uno stato dittatoriale orwelliano spogliando della libertà le persone, e così via narrando…
– E la tipa? – La tipa mi ha detto che devo smetterla di mettere nella testa dei ragazzi idee stupide tipo queste, che sono cose da paranoici falliti, e così via narrando…
– E tu?
– Le ho risposto che se davvero fossero cose da paranoici falliti avrebbe dovuto pensarle anche lei, ma che se davvero c’era il rischio che i ragazzi diventassero come lei in futuro mi sarei astenuta.
– E la tipa?
– È diventata blu cobalto, mi ha detto che sono la vergogna del liceo ed è andata a protestare dal preside.
– E tu?
– Io per ora ho ancora il mio contratto statale da insegnante di ruolo.
– Ecco, e fai in modo di tenertelo stretto, và, il mio esempio non ti serve a niente?
– Il tuo esempio è quello di una bella ragazza che si fa mantenere dal fidanzato ricco e famoso: sarei ben felice di seguirlo. C’è qualcuno ricco e famoso che sta cercando una fidanzata gnocca? – chiese la bionda a voce alta, facendo girare svariate persone.
Tra cui nessun uomo ricco e famoso, però.
– Smettila di dare spettacolo, e smettila con i pensieri paranoici! – le fece Silvia, seria su almeno una delle due cose.
– Senti chi parla, la padrona dei gatti cartomanti! – fece Stefania, un po’ sguaiata ma parecchio divertita.
Anche Silvia non poté trattenersi dal ridere.
– Che Dio ce la mandi buona: a te con l’uomo ricco e a me con le visioni di gatti parlanti.
– Amen.