Cerca nel romanzo























Tra una ricerca di lavoro e una lettura di tarocchi, il pomeriggio se n’era ormai andato. O meglio, non se n’era andato del tutto, essendo nemmeno le sei, ma di lì a pochi minuti Silvia aspettava Stefania, e da quel momento ciò che rimaneva del pomeriggio sarebbe presto volato via. 
Stefania era la sua migliore amica, e con lei condivideva i 33 anni, nonché il lavoro di insegnante. Con la differenza che Silvia insegnava italiano, mentre Stefania religione. Nonché con l’altra differenza, affatto trascurabile, che a Stefania di recente avevano offerto un contratto a tempo indeterminato, mentre a Silvia non avevano nemmeno rinnovato il suo contratto temporaneo.
L’altra caratteristica di Stefania, oltre a quella di essere un’insegnante di religione di successo del liceo scientifico Antonio Pacinotti, era quella di essere completamente fuori di testa.
Aveva iniziato come insegnante “regolare”, portando avanti i programmi canonici e utilizzando i metodi didattici consigliati, per poi diventare, dopo svariate letture in ambito spiritual-esoterico, una sorta di mina vagante dell’insegnamento italiano.
Autori come Osho, Gurdjieff, Krishnamurti e Leadbeater l’avevano infatti profondamente trasformata nelle sue convinzioni personali… che si erano inevitabilmente riflesse nel suo lavoro, anche se con molta prudenza. 
La prudenza, in tempi di crisi economica e di governi tecnici incaricati di diminuire il debito pubblico, in tempi di Nuovo Disordine Mondiale e di Club Frustenberg, era dovuta al fatto che Stefania non aveva la minima voglia di allungare la lista dei disoccupati per degli inutili atti di denuncia sociale e/o disobbedienza civile. 
Così, aveva deciso di adottare un codice di condotta più soft, ma ugualmente d’impatto, o almeno così sperava. I programmi di insegnamento ufficiale erano salvi, e nessuno avrebbe esposto teorie complottiste o più vicine all’esoterismo che alla religione cattolica, però non si sarebbe trattenuta dal lanciare qui e là dei semini, che sperava avrebbero germogliato in qualche cervellino fertile.
Ecco così che nel bel mezzo delle lezioni di religione saltavano fuori in maniera disinvolta ma pungente idee su libertà e schiavitù, sensi di colpa e peccato, amore e possesso, energie sottili, reincarnazione, logge massoniche, e chi più ne ha più ne metta.
Il campanello squillò, e la padrona di casa andò ad aprire.
 Vuoi sapere l’ultima? – chiese a bruciapelo la ragazza bionda sulla soglia, senza neanche un saluto.
 Dai – la invitò Silvia, già pregustando uno dei succosi aneddoti dell’amica.
 Una mamma è venuta da me a chiedermi come mai la sua dolce pargola quindicenne abbia riferito in casa che il sesso è una cosa naturale e che glielo aveva detto la sua insegnante di religione, cioè io.
 Era arrabbiata? E tu cosa le hai detto?
 No, arrabbiata non è la definizione migliore. Livida è più esatta.
 Ma perché le hai detto che il sesso è una cosa naturale? Perché glielo hai detto, vero?
 Sì, certo che glielo ho detto. Non stavo facendo altro che esporre il punto di vista di alcuni maestri spirituali orientali, secondo cui gli estremi e gli eventi più importanti della vita sono il sesso e la morte: il primo segno l’inizio della vita, il secondo la fine. E, in quanto estremi della vita, sono le cose più naturali tra tutte.
 Non esattamente la lezione di religione che una mamma supercattolica desidera per la figlia pubescente alle prese con le prime attenzioni dei maschietti…
 Beh, i desideri della mamma supercattolica sono problemi suoi. Non posso mica far contenti cattolici, musulmani, ebrei, induisti, buddhisti, zoroastriani e tutti gli altri fissati. E, in quanto insegnante di religione, mi sento in dovere di esporre tutte le varie possibilità!
 Ecco, allora vedi che te le vai a cercare. Come quella volta in cui avevi sostenuto che Gesù Cristo non era mai esistito, e una delegazione di genitori era andata a protestare dal preside.
 Non l’ho sostenuto io, io ho solo portato in esame le varie teorie in merito! In un’altra lezione, per dire, ho evidenziato gli studi di quegli autori che sostengono invece che non solo è esistito, ma che è sopravvissuto alla crocifissione e che dopo è andato a predicare in India, dove peraltro era già stato in quegli anni di silenzio dei vangeli.
 Strano poi che ti arrivino frotte di genitori credenti che si lamentano delle tue lezioni “originali”. Come quell’altra volta in cui avevi fatto cantare ai tuoi ragazzi dei mantra induisti!
 Sì, e dovevi vedere come si stavano divertendo! Ne ho messi alcuni con chitarre elettriche e i ragazzi sono andati fuori di testa. Comunque, cosa c’è di male? Così si abituano alla diversità e a rispettare le religioni degli altri. Chissà, magari qualcuno si convertirà anche.
 A volte però ho la sensazione che esageri: ti ricordi l’anno scorso, quando avevi fatto una lezione sui simboli esoterici dell’Onu, dell’Unione Europea, e di varie organizzazioni internazionali?
 Eh, in effetti forse quella lezione era un po’ troppo avanti per dei ragazzini di quattordici anni…
 Che pensano più al Grande Fratello che all’Onu – la interruppe Silvia.
 Sì, ma sai, a me piace portarmi avanti col lavoro... e poi tra i due non è che ci sia tutta questa differenza – concluse Stefania.
Nella pausa che seguì, secondo un tacito accordo, la padrona di casa tirò fuori biscotti e succo di frutta, e le due amiche si misero a far merenda.
 Piuttosto, dimmi, hai trovato qualche lavoro?
 Macché, nulla –  il volto di Silvia si imbronciò – Sto anche facendo delle visualizzazioni per trovare un lavoro creativo, comunicativo e ben pagato, ma finora non s’è visto niente. In compenso ho una notizia bomba.
 Spara. Anzi, no, non dirmelo: sei incinta!
 Ma no, non così bomba. A dicembre io e Marco ce ne andiamo in Perù! – la ragazza era raggiante.
 Ah, immagino per il 21 dicembre.
 Già.
 Chissà che succederà. Un tipo che ho conosciuto online dice che è sicuro che quel giorno scenderanno gli alieni. Ma mi sembra un mezzo matto. Magari gli alieni sono già scesi e hanno fatto esperimenti sul suo cervello.
 E a parte matti e alieni hai conosciuto qualcuno d’interessante? – fece Silvia ammiccante.
 Macché – stavolta fu il turno di Stefania di dirlo.
 Vabbé, è solo questione di tempo. Come il mio lavoro… almeno spero.
 Perché non mi fai le carte sull’amore? E magari, visto che ci sei, non chiedi anche se tu troverai lavoro! – propose l’insegnante di religione – Ah, e anche se il 21 dicembre succederà qualcosa di particolare!
 Va bene! – esclamò Silvia, sempre contenta quando qualcuno voleva usufruire del suo talento divinatorio.
La giovane estrasse i suoi tarocchi preferiti, quelli che usava per le letture più importanti, e li dispose sul tavolo, procedendo poi, nei minuti seguenti, ad estrarre alcune carte per ciascuno dei temi proposti. 
Responso amore: negativo. 
Responso lavoro: positivo, ma non subito. 
Responso 21 dicembre: sì e no. 
 Andiamo bene – commentò Stefania sconsolata – Senti, perché non mi insegni una delle tue tecniche ninja, così magari mi trovo uno straccio d’uomo e cambio questa previsione infausta?
– Volentieri – risposa e sorriso furono automatici  Sei pronta a prendere appunti?