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Quella del 2013 si annunciava come l’estate più complicata per Marco da quando al liceo lo avevano rimandato in latino e i suoi genitori, entrambi amanti degli studi classici, gli avevano fatto una scenata clamorosa e costretto quasi ai lavori forzati.
Stavolta di mezzo non c’erano i suoi genitori, entrambi purtroppo scomparsi, ma… tutto il resto della gente. 
Dopo qualche milione di visualizzazioni su Youtube del video del fatidico giorno su Rai 1, gli capitava di frequente di essere riconosciuto il pubblico, e ogni santa volta era la solita storia: domande sui poteri esp, sulle sue doti da telepate, sul futuro del Gruppo di Torino e dell’umanità (come se lui ne avesse una vaga idea, poi!), per non parlare di quegli che gli facevano domande su loro stessi… o sul loro partner.
A quanto pareva, quasi tutti avevano paura che il partner li tradisse, e questo rivelò molto a Marco su solitudine, centratura, fiducia nell’esistenza e amore incondizionato, temi di cui aveva spesso discusso con Silvia ma che ora poteva toccare con mano… o con qualunque organo sensoriale gli si fosse sviluppato. 
Quell’idea gli riportò alla mente che, tra le tante, aveva ricevuto anche un’offerta di lavoro in campo psicologico come socio di uno dei più famosi psicoterapeuti italiani, che evidentemente mirava ad avere un accesso agevolato alle menti dei suoi pazienti. 
Ma, considerando quanto Marco poco stimasse gli psicoterapeuti e le loro terapie decennali, c’erano più possibilità che accettasse il lavoro di intelligence del Vaticano… anche se, a ben pensarci, quel tipo di lavoro gli avrebbe dato l’opportunità di venire a conoscenza di tante cose nascoste, fatto che almeno un poco solleticava la sua curiosità intellettuale di appassionato di esoterismo e cospirazionismo.
Ma quel “campo” avrebbe avuto anche tanti contro, oltre che qualche pro, compresa probabilmente una certa pericolosità, nonché, certamente, tante restrizioni. E se c’era una cosa che Marco odiava era essere comandato a bacchetta o essere ridotto al silenzio a forza.
La questione lavoro rimaneva dunque aperta; stava facendo attendere tutti coloro che gli avevano avanzato una proposta, era vero, ma era vero pure che data la sua posizione se lo poteva permettere alla grande!
Tra l’altro, non che gli mancassero le cose da fare: da quando erano spuntati fuori in massa pure chiaroveggenti e past viewer, Misternico e Carapino si erano immediatamente mossi per integrare anche loro nel Gruppo di Torino, che ora dunque aveva una sorta di tripartizione interna per tipo di potere, anche se detta così la cosa faceva un po’ troppo X-Men.
Ognuno del triumvirato si era preso un gruppo da gestire: Misternico aveva tenuto i telepati, Carapino era passato ai chiaroveggenti e a Marco erano stati dati i past viewer.
“Ormai siamo in ballo, e balliamo dunque”, era stato il pensiero che lo aveva convinto ad accettare quella nuova funzione, che tra l’altro lo costringeva a numerosi viaggi nel capoluogo piemontese, fortunatamente spesati dal gruppo, che aveva già annoverato al suo interno alcuni ricchi mecenati che lo finanziavano, e che inoltre si autofinanziava con un piccolo contributo mensile di tutti i membri, nonché con i guadagni di convegni, partecipazioni televisive, dimostrazioni.
Se sulle prime la sua adesione fu motivata soprattutto dal senso del dovere e anche dalla responsabilità che sentiva sulle sue spalle di aver in qualche modo modificato gli eventi con il suo exploit televisivo, in un secondo momento Marco aveva iniziato ad appassionarsi a quel nuovo potere, intuendo grandi potenzialità, a condizione che si fossero trovati dei “viewer” dotati e affidabili.
Sul punto della dote e del talento si lavorava ogni settimana, mentre il punto dell’affidabilità era facile da risolvere: il potere di Marco si faceva garante del potere di coloro che riuscivano a vedere il passato, dal momento che egli poteva facilmente sapere se la persona diceva la verità o meno.
Certo, poi si trattava di andare a verificare se ciò che essa credeva fosse la verità lo fosse davvero, e quindi si trattava in buona sostanza di ottenere una curva di affidabilità su base percentuale: su 100 volte, in quante il past viewer riusciva ad avere una visione su un dato evento? E di quelle enne visioni, quante corrispondevano al vero?
Una volta ottenuti questi due numeri, si poteva pensare a progetti importanti, ammesso ovviamente di avere tra le proprie fila un numero congruo di viewer molto dotati.
Così, pian piano nella mente di Marco si affacciò un progetto a dir poco ambizioso: ripulire i libri di storia da tutte le menzogne scritte dai vincitori e dai gruppi di potere più o meno nascosti, come il Club Frustenberg e amici vari. Già vedeva nella sua mente un’enciclopedia intitolata La vera storia… e la vedeva senza essere chiaroveggente!
Tempo al tempo, e un passo per volta: per ora aveva da pensare a gestire il suo sottogruppo e a scegliere quale offerta di lavoro accettare.
Il lato positivo era che, in ogni caso, i loro problemi di soldi sarebbero presto finiti; a quanto pareva tutti gli esercizi sull’abbondanza e la fiducia nell’esistenza avevano funzionato, per quanto in un modo che non avrebbero certo immaginato. Era proprio vero che all’essere umano spetta scegliere l’emozione-vibrazione, mentre il come realizzarla spetta all’Universo… e non si poteva certo dire che l’Universo mancasse di inventiva!