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Hola, chico! Come estas? Riccardo sfoggiò le uniche parole spagnole che conosceva per dare il bentornato a Marco, reduce dai voli Cuzco-Roma e Roma-Cagliari. 
Todo bien, mi amigo Marco rispose a tono Viaggio di ritorno un po’ stancante, ma siamo ancora vivi. 
Nonostante il 21 dicembre pungolò Riccardo Delusi che non è successo niente di niente? Anzi, nada de nada? 
Mah, un po’ sì. Silvia soprattutto. Si aspettava chissà cosa dalla fatidica data, e da Machu Picchu in particolare, e invece non è successo nulla di particolare. Per carità, luogo spettacolare, non sono mai stato in un posto così bello in vita mia. Però le aspettative non erano solo quelle di fare un viaggio, pur se in un bel posto. 
Sì, mi ricordo quanto eravate carichi, soprattutto la tua dolce metà. 
Silvia è ancora un po’ giù, in effetti. Forse perché, col lavoro che ancora non trova e i pochi soldi in casa, aveva riposto molte speranze in questo viaggio… ma chissà cosa si aspettava poi. Avresti dovuto vederla, poverina: passato il 21 dicembre, dopo la meditazione di sei ore a Machu Picchu… 
Sei ore? interruppe l’amico. 
Sì, sei ore, è stata un pochetto massacrante in effetti. Una tipa è anche svenuta, ma per fortuna nulla di grave. Dicevo, passato il giorno, e non essendo successo nulla di nulla a Machu Picchu, si è precipitata in albergo per sentire alla tv le notizie dal resto del Perù. Ma niente di interessante. Ha allora riposto le sue speranze nel resto del mondo, dovendo peraltro attendere di arrivare in un posto tecnologicamente più all’avanguardia per avere notizie internazionali, ma anche lì una delusione. Alla fine siamo tornati a Roma un po’ abbacchiati. Anche io, a dire il vero, speravo in qualche evento clamoroso, qualcosa che rompesse lo statu quo e l’avanzata del Nuovo Disordine Mondiale. 
Ancora con queste cose da fissati? Ma pensa a lavorare, e giacché ci sei trova un lavoro anche a Silvia, visto che da sola perde tempo dietro al 21 dicembre… meno male che è passato e che siamo entrati nell’anno nuovo, così ora niente più storie new age sulla fine del mondo maya! 
La fine del mondo i maya non l’hanno mai prevista, te l’ho già detto svariate volte; loro hanno previsto la fine di un ciclo di svariate migliaia di anni. 
Sì, sì, beh, ora siamo nel nuovo ciclo, contenti? Riccardo non dismise il suo classico atteggiamento ironico Comunque, avrete visto qualche bel posto, no? Eravate pur sempre in uno dei luoghi più affascinanti del mondo. 
Mah, non tantissimi a dire il vero: ci siamo stati parecchi giorni, è vero, però eravamo in una sorta di viaggio spirituale di gruppo, quindi non è che abbiamo fatto i turisti: siamo stati in alcuni posti particolarmente energetici e ci siamo sfondati di meditazioni. Siamo atterrati a Cuzco e abbiamo visto la città: molto carina. Poi abbiamo visto Urubamba, il santuario Nacional Megantoni, l’area naturale di Choquequirao, Machu Pichu, e poi altri piccoli centri come Chichero, Ollantaytambo, Quillabamba. Non tantissimi posti, alla fine… 
Insomma, un viaggio disastroso sintetizzò Riccardo. 
Ora non esageriamo. Il punto è che siamo partiti con aspettative esagerate riguardo alla data e al posto. Sono sempre le aspettative che ci fregano nella vita. Zero aspettative, zero delusioni, zero sofferenza. Invece ci aspettiamo sempre qualcosa, dalle persone, dal lavoro, dai viaggi, e se non capita quello che vorremmo rimaniamo delusi e tristi. 
Come sei saggio lo canzonò l’amico bancario. 
Lo so, sono un pozzo di saggezza. 
Un pozzo asciutto, ovviamente. 
Ovviamente. 
Senti, buona notizia. 
Spara. 
 Tra due fine settimana vengo da voi. Così festeggiamo il nuovo anno. Un po’ in ritardo, ma meglio il 19 gennaio che nulla.
Ah, ottimo! L’anno è cominciato male e continua peggio! stavolta il turno di prendere in giro fu di Marco. 
Che risate che mi fai fare ogni volta… 
A proposito di risate, Ricky, vuoi ridere un altro po’? 
Dai. 
Ridere si fa per dire. In realtà sto iniziando a preoccuparmi.
Sei serio… cos’è successo? – il tono della conversazione tra i due mutò rapidamente. 
Hai presente quelle cose strane che mi erano successe? E a Silvia pure? Visioni, voci, odori, sogni… beh, c’è stata un’altra cosa, e più “grossa”. 
Dimmi. 
Ho sentito altre voci. E stavolta non erano vaghe e confuse, ma chiare. Tanto che mi ricordo benissimo cosa dicevano. E, soprattutto, stavolta non sono affatto sicuro che fosse un sogno, visto che le ho udite subito dopo essermi svegliato. A meno che quello non fosse un finto risveglio, le abbia sentite in un sogno e poi mi sia svegliato davvero. Ma in questo caso non ho notato discontinuità tra finto risveglio e risveglio vero. 
O mio Dio. Cosa dicevano? 
 Ne ho sentite tre. Una diceva “Apri bene le orecchie”, un’altra “Apri bene l’occhio”, e l’ultima “Apri bene il cuore”. 
O mio Dio ripeté Riccardo, svanita ora ogni ironia Sembra un messaggio per te. 
Infatti. Da chi o da cosa non lo so proprio. 
Magari è una di quelle cose dell’inconscio di cui parli spesso. Quindi sarebbe un messaggio tuo per te stesso. 
Ah, può essere benissimo. Sarebbe stato più tranquillizzante però sentire codeste voci prima di svegliarmi anziché dopo. Oppure avere un’intuizione da sveglio. 
Già. 
Comunque Marco si avviò a concludere la conversazione C’è anche una buona notizia. 
Ah, bene, dimmela! A Cuzco ti ho preso un fantastico cd di musica andina! 
Accidenti l’ultima parola, significativa, fu di Riccardo.